MINISTRI STRAORDINARI

I Ministri Straordinari della Comunione sono dei laici battezzati, cresimati e semplici fedeli, uomini e donne a cui è stato affidato in maniera straordinaria, cioè quando si presenta una necessità, il servizio liturgico della distribuzione della comunione eucaristica.

La parola ministro, contrariamente al linguaggio comune, non definisce colui che si pone per poteri, importanza o qualità al di sopra degli altri bensì colui che serve, dal latino minister significa aiutante e deriva da minus minore, l’aiutante più piccolo. Partendo dal principio che l’identità di tutti i cristiani è il servizio; Gesù infatti al termine della sua vita terrena, quando ha voluto sintetizzare il suo messaggio

“Si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei suoi discepoli….”

Poi disse:

“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato, infatti, l’esempio perché come ho fatto io facciate anche voi” (Gv 13, 4-5.14-15).

Le parole di Gesù rivelano chiaramente che non si tratta di un atteggiamento facoltativo! Chi vive per sé stesso e non serve in qualche modo il prossimo, non può dirsi cristiano.
La possibilità di questo servizio dei ministri straordinari della Comunione è un gesto di carità della Chiesa“ perché non restino privi della luce e del conforto di questo sacramento i fedeli che desiderano partecipare al banchetto eucaristico” e ai frutti del sacrificio di Cristo (Immensae caritatis, Introduzione).
Il ministero straordinario della Comunione prevede diversi servizi; la Comunione agli anziani o agli ammalati, impediti di partecipare alla celebrazione eucaristica della comunità, così che, portando con premura il cibo e il conforto dell’Eucarestia, possano sentirsi uniti alla comunità stessa, e sostenuti dall’amore dei fratelli. La visita ai malati e ai familiari, è sorgente di fraternità e di gioia ed è segno della vicinanza e dell’accoglienza di Dio.

L’aiuto al sacerdote per la distribuzione dell’Eucarestia nelle assemblee liturgiche più numerose, o per qualche particolare difficoltà in cui venga a trovarsi il celebrante e la distribuzione dell’Eucarestia fuori dalla Messa secondo l’apposito rito in assenza del sacerdote o del diacono. E’ bene ricordare come la ministerialità laica non sia solo una questione di “sollevare” i ministri ordinati dalle loro “fatiche”. Essa manifesta la vera natura della Chiesa, popolo tutto sacerdotale dove ogni battezzato è chiamato a rendere un giusto culto a Dio rendendo servizio al prossimo, non è semplicemente un “pronto soccorso” in caso di estrema emergenza, ma una necessità per una corretta immagine della Chiesa e del battezzato senza per questo confondere i ruoli e rispettarli.
Le origini storiche di questo servizio risalgono fin dal II secolo d.C., la storia della Chiesa riconosce dei fedeli laici con il compito di distribuire la Santa Comunione come viatico per i fratelli in punto di morte. Questa necessità, come si comprende facilmente, era strettamente connessa con i tempi: le comunità cristiane di allora erano di piccole dimensioni, sparse in vasti territori, indifese e sovente vittime di persecuzioni. Da queste esigenze nasce la figura del ministro straordinario della Comunione anche se in forme non istituzionalizzate. L’istruzione Immensae caritatis della Congregazione dei Sacramenti del 1973 ne segna la data di nascita ufficiale.
Nelle parrocchie di Pedavena viene introdotto nell’anno 2010 con l’arrivo di don Ivano, che trova una comunità vivace e attiva e ritiene una cosa utile dare inizio a questo servizio, chiamando nel tempo undici persone tra uomini e donne e chiedendoci di assumere questo compito che con molta umiltà abbiamo accettato, a volte con incredulità ma con la gioia nel cuore di servire e permettere alla Chiesa di uscire in missione. L’arrivo di don Alberto, con la sua energia e il suo entusiasmo nonché il suo impegno, ha arricchito tutta la comunità e noi per primi ci siamo senti accolti positivamente è abbiamo proseguito insieme il cammino fino ad allora intrapreso fatto di collaborazione e di condivisione.

Quanto alla preparazione a questo servizio, essa consiste concretamente alla partecipazione ad alcuni incontri promossi dalla diocesi che vengono promossi sul territorio. Per un ministero come questo non si è mai preparati abbastanza e sentire la distanza tra ciò che si è e ciò che si fa aiuta. Una volta ricevuto il mandato i ministri della comunione sono accompagnati dalla Chiesa negli anni in cui svolgono il loro servizio. Anzitutto ognuno è invitato a compiere il suo cammino di fede dentro la propria comunità cristiana, vivendo intensamente tutti i momenti che essa propone.
Con il passare del tempo è sorta all’interno del gruppo la necessità di un percorso ancora più definito, da qui i nostri incontri mensili fatti di momenti di riflessione e meditazione sulla parola di Dio e di confronto sull’esercizio svolto, per arricchirci vicendevolmente con la consapevolezza che ognuno di noi non agisce da solo ma insieme alla chiesa. Da questi appuntamenti è emersa più volte una incapacità di interpretare completamente ciò che ci si appresta a fare con il nostro servizio, ma sicuramente abbiamo riconosciuto l’importanza di partire dall’ Eucarestia, annunciata, celebrata, adorata e testimoniata con gioiosa umiltà. In particolar modo nel servizio ai fratelli e sorelle più deboli, gli ammalati e gli anziani parte viva della nostra comunità verso i quali proviamo un profondo affetto e una delicata attenzione.
Il digiuno Eucaristico, vissuto a causa dell’emergenza covid-19 del 2020 possa almeno essere uno stimolo a far sì che tutta la nostra vita assuma uno stile eucaristico nella riscoperta della bellezza dell’amicizia cristiana che non è rotta neppure dalla distanza fisica, spaziale o temporale. Possa accrescere in noi sempre più il desiderio della partecipazione ecclesiale all’Eucaristia.